ovvero come questa canzone mi ha fatto riflettere su un problema sociale di cui si parla ancora poco

Sarà capitato a tutti di sentire almeno una volta questa famosissima canzone per bambini, a me molto più di una 😅, ma è stato da quando mia figlia mi chiedeva di metterla almeno tre volte al giorno che ho iniziato ad ascoltarla davvero!

A cantare è una bambina che si alza già stanca la mattina per andare a scuola e dice, cito: “ e invece oltre alla scuola cento cose devo far, inglese, pallavolo e perfino latin dance” poi prosegue “la situazione è grave ed anche i miei amici sono tutti un po stressati per il troppo lavorar…vogliamo stare con mamma e papà…ma intanto mi hanno iscritto anche a un corso di Kung-fu…è veramente troppo io non ce la faccio più!”

WHAT ELSE???

A me sembra una bella denuncia alla società della performance, il grido d’aiuto di tutti quei poveri bambini costretti a fare fare fare fare…perché chissà dove devono arrivare!

Ma c’è anche un altro aspetto da considerare secondo me.

Io credo che non stiamo più dando il giusto valore alla noia.

Ho visto molti genitori spaventati e inermi di fronte alla noia dei propri figli, non è più concesso annoiarsi, e allora ci sentiamo in dovere di trovare sempre cose nuove da fargli fare sennò “Oddio chissà che succede!”.

Viviamo in un’epoca in cui cerchiamo di riempire ogni secondo della giornata dei nostri figli con attività, corsi, stimoli continui.

Ma ci siamo mai chiesti cosa perdono così facendo?
E poi?

Ma il problema è la noia dei nostri figli o il fatto che non siamo disposti a sentire le loro lagne quando non sanno che fare?

(Non giudico nessuno, so perfettamente quanto sia frustrante, mia figlia è campionessa mondiale di pianti e crisi quando si annoia, credetemi se vi dico che a volte è davvero dura!)


Il fatto è che siamo convinti che la noia sia un’emozione negativa ma, soprattutto per i bambini è una risorsa potentissima, una palestra di autonomia e inventiva che sviluppa capacità di problem solving e auto-intrattenimento.

💡 Da Parent Coach, lavoro con i genitori per trasformare la percezione della noia, per farne un'opportunità di crescita, non un vuoto da colmare. Insieme esploriamo come guidare i bambini a scoprire i benefici di non avere sempre tutto programmato.

Tu che cosa ne pensi? Se ti piacerebbe approfondire, scrivimi nei commenti o in privato per scoprire come aiutare i tuoi figli a navigare anche nei momenti di “noia” – e fare di questo tempo un trampolino verso la loro autonomia.